Approcciamo il sabato sera ponzese giungendo a vela da Zannone. Compio le dovute mosse nel giusto anticipo, e, al traverso dello Scoglio Ravia, sono pronto. Chiamo gli ormeggiatori, che confermano di avermi sulla lista della Capitaneria, mi guidano nella accostata, anche oltre il necessario, poi mi prendono le cime a poppa. Do volta, poi recupero a prua qualche metro, vado a controllare il pozzo della catena e trovo giusto giusto i metri che ho recuperato: i miei 35 metri di catena sono stati necessari tutti. Poi ho comunque 50 metri di tessile, vorrei precisare, ma la scommessa è sempre farsi bastare la catena. 20 euro di mancia, o tariffa, non si capisce. Si danno anche volentieri, finalmente sembra un porto normale, un posto normale, un paese normale. Si entra in porto dopo le 16, c’e’ un sacco di spazio che Monte Gargano non pernotta nel weekend, e sono tutti felici… la nautica fuori stagione, in queste condizioni, è un piacere. Ci sono tante barche, il molo è pieno, eppure il paese non lo riempiamo affatto. Salutiamo il giorno che va e gli amici che passano dal Bar Tripoli, dietro ad un te. Uno degli amici che passano è Felix con il Santa Lucia: i suoi due alberi scuri sbucano dal muretto davanti a me, li vedo che evoluire, lo sento dare catena e andare a piazzarsi dove solo le barche grandi sono ammesse, davanti alla Capitaneria. Ci salutiamo più tardi alla Scogliera, dove ceniamo, bene, come sempre qui. Notte perfetta, pare proprio quasi di stare in un vero porto, è che non alza nulla e la risacca è assente. La domenica comincia con un nuovo te, una chiacchiera in banchina e alle otto e poco siamo fuori. Tempo splendido, mare calmo, provo tutte le passate possibili da Le Formiche a Zannone, con un solo episodio di rilievo, una abboccata con impuntamento sul fondo e slamata successiva.
All’una e mezza e’ ora di smetterla, metto la prua su San Felice e mi rilasso. Si sta alzando un poco di ponente, metto su le vele e mi butto giù.