Fare del mare il proprio mestiere è il sogno di tanti appassionati! Tuttavia, non puoi improvvisarti uno skipper professionista. Devi anche diventare un Capitano per questo. Facciamo il punto e vediamo i passaggi per diventare skipper!
Riepilogo
1 – Quali sono i diplomi e i certificati necessari per diventare skipper
2 – Dove allenarsi come skipper?
3 – Le responsabilità dello skipper e del cliente
1. Quali sono i diplomi e i certificati necessari per diventare skipper?
Per poter esercitare la funzione di Skipper professionista, vale a dire assicurare un comando in maniera remunerata, è necessario anche nel piacere, possedere un certificato di Capitano. Almeno questo è il caso a bordo di una nave francese. A seconda delle normative di ciascun paese, ci sono altri titoli. Lo Yachtmaster, ad esempio, permette di svolgere questa funzione a bordo di imbarcazioni battenti bandiera britannica.
La normativa applicabile non dipende da una posizione geografica, ma dalla bandiera dell’imbarcazione su cui opera lo skipper. A bordo di un’imbarcazione francese è quindi necessario essere in possesso di un Certificato di Capitano che consente di ordinare imbarcazioni da 200, 500, 3000 UMS e oltre (UMS sta per Universal Measurement System, e sostituisce la vecchia stazza lorda in barrique). Per le prerogative brevettuali sono ammesse le seguenti corrispondenze:
- 200 UMS – 100 barili
- 500 UMS – 200 barili
- 3000 UMS – 1600 barili
La sfumatura tra diploma e attestato è importante, soprattutto nelle professioni marinare per le quali non basta un apprendistato sui banchi della scuola. La formazione (circa 500 ore per un Capitano 200, salvo specializzazione), è sancita da un esame. Per usufruire del Brevetto, il nuovo titolare del diploma deve poi convalidare le proprie competenze durante i 12 mesi di navigazione. Oltre a ciò, il futuro skipper dovrà acquisire qualifiche aggiuntive certificando moduli, a seconda che stia navigando, offshore, o trasportando passeggeri. Il certificato del Comandante deve essere riconvalidato ogni 5 anni tramite riqualificazione e prova di effettiva navigazione professionale.
2. Dove formarsi per la professione di skipper?
Le scuole professionali marittime e i centri di formazione dedicati offrono l’acquisizione del nucleo comune della qualifica. Ci si può poi rivolgere ad enti come il centro velico Macif, che erogano formazione nel “Modulo 5 – Capitan 200 vela”. Questo modulo è accessibile se sono soddisfatte le seguenti condizioni:
- Possedere un certificato di Capitano
- Avere 20 anni
- Essere dichiarato fisicamente idoneo alla navigazione (da un medico del servizio sanitario dei marittimi)
Al termine della formazione, è la Direzione Interregionale per il Mare che rilascia diplomi e attestati.
Le prerogative del “Capitano 200” consentono di trasportare merci o convogliare una barca. Consentono inoltre il trasporto di persone, sia tramite charter che come skipper professionista a bordo di una terza imbarcazione. D’altro canto, per praticare scuola di crociera, coaching nautico o qualsiasi attività di formazione, devi anche superare il certificato statale BPJEPS (Certificato professionale per la gioventù, l’educazione popolare e lo sport).
Lo skipper che voglia assumere legalmente questo doppio ruolo di allenatore e capitano, deve quindi essere in possesso di questi 2 certificati.
3. Le responsabilità dello skipper e del cliente
Come cliente, chiediamo a uno skipper professionista di assumersi la responsabilità della barca (e la sicurezza di qualsiasi equipaggio). Il ruolo di “Chef de bord” non è mai banale, anche per uno skipper di barca. È ancora più cruciale per chiunque sia considerato un professionista.
Immaginate per un attimo le conseguenze di una fortuna in mare e la reazione di un tribunale o di un assicuratore se risultasse che lo “skipper esperto” non possedeva tutti i certificati richiesti… il che ovviamente implica che né era coperto da validi assicurazione di responsabilità professionale! Quando assumi uno skipper, assicurati che abbia i certificati richiesti e che sia coperto da un’assicurazione professionale per la sua attività.
Il mare resta un bellissimo spazio di libertà, ma ciò non ne fa una zona dove tutto è tollerato. Nemmeno un diportista perbene non può affermarsi come professionista. Con l’esperienza, un praticante di canottaggio diventa gradualmente uno skipper sulla propria tavola o sulle barche che noleggia o prende in prestito. Può diventare un ottimo velista ed eventualmente condividere le sue conoscenze e il frutto della sua esperienza con amici e conoscenti. Tuttavia, rimane (senza alcun disprezzo) un dilettante diportista (letteralmente una persona a cui piace provare piacere nell’andare in acqua).
Lasciamo che siano professionisti, debitamente formati e in possesso delle necessarie certificazioni, ad esercitare questa professione. Anche se la nostra pratica delle barche e della navigazione ci dà la sensazione di conoscenza, l’umiltà è il modulo n° 1 della formazione del marinaio!
L’articolo Come diventare uno skipper professionista? è apparso per primo su Band of Boats, comprando e vendendo barche nuove e usate.